La festa in onore del SS. Crocifisso si svolge a Calatafimi dal 1657, in origine il 23 di Giugno, data delle prime miracolose manifestazioni, poi il 3 di Maggio. Le celebrazioni religiose si concludono il pomeriggio del 3 Maggio con una solenne processione, a cui partecipano il popolo ed i Ceti, cioè le antiche associazioni di arti e mestieri (Clero, Massari, Cavallari, Borgesi, Macellai, Pastori e Caprai, Mugnai, Ortolani, Borgesi di San Giuseppe, Maestranza, Sciabica, Commercianti), che gelosamente conservano secolari tradizioni. (Sulle vicende che si trovano alle origini della Festa del SS. Crocifisso si veda “Cenni storici” in chiesa del SS. Crocifisso*.)
Ogni cinque anni circa la festa del SS. Crocifisso assume i caratteri spettacolari della “Festa granni”, un corale e festoso rendimento di grazie. Essa si svolge allora in tre giorni: 1, 2 e 3 Maggio. Comincia con la Processione Ideale, cioè con la rappresentazione in quadri viventi di un tema biblico, che su carri attraversa le vie cittadine. Nei primi due giorni, 1 e 2 Maggio, i Ceti, a turno, portano al SS. Crocifisso i loro doni (“li prisenti”), e lo fanno sfilando per le vie del paese con i loro stendardi e i loro simboli, che raffigurano oltre che elementi religiosi, anche il lavoro dell’uomo ed il prodotto dei campi. Durante il tragitto di andata e di ritorno dal santuario i Ceti fanno a gara nell’offrire pani votivi (“cucciddati”), o confetti, nocciole, “miliddi” (pane biscottato), fiori ed altro, coinvolgendo la popolazione, che assiepa le strade, in una corale festa dell’abbondanza e del ringraziamento. Il simbolo più arcaico di questa antica festa di propiziazione è lu cucciddatu, un pane impastato con olio d’oliva, dalla forma ad anello, che si apre all’esterno in tanti piccoli spicchi, che lo fanno somigliare ad un fiore con i petali o ad un piccolo Sole con i raggi.